lunedì 17 ottobre 2011

Teatro dell’Opera di Roma ha indetto una selezione di “Ballerini/e di fila”


Bando di selezione per Corpo di Ballo
La Fondazione Teatro dell’Opera di Roma ha indetto una selezione di “Ballerini/e di fila” per eventuali assunzioni a tempo determinato per singole opere e/o spettacoli per le esigenze di produzione della Stagione 2012.
www.operaroma.it







San Benedetto del Tronto - Il Lago dei Cigni - Russian Ballet Moscow

San Benedetto del Tronto il 24/11/2011 al Palariviera - sala Auditorium si terrà lo spettacolo Il Lago dei Cigni, uno dei più famosi e acclamati balletti del XIX secolo, musicato da Pëtr Il’ič Čajkovskij.
Non perdete l’opera rappresentata dal Balletto di Mosca.


Acquisto biglietti online – www.liveticket.it – biglietteria per teatro

giovedì 13 ottobre 2011

Video Opera de Paris




LEZIONE DI DANZA CONTEMPORANEA - SAN BENEDETTO DEL TRONTO - ASCOLI PICENO

LABORATORIO DI DANZA CONTEMPORANEA - SAN BENEDETTO DEL TRONTO - BALLET MILO'
 CON MARIA MAGLIULO ED ESAMI IN SEDE


 La partecipazione è gratuita ed necessario prenotarsi.










La lezione di danza si svolge studiando ampliamente tutte le tecniche di contemporaneo. E' un corso rivolto a ragazzi/e a partire dai 12 anni e giovani insegnanti. 

Vi invitiamo a prenotare la vostra audizione entro il 5 dicembre.

TANTE STELLE PER LA FIERA EVENTO DELLA DANZA, ELEONORA ABBAGNATO MADRINA D’ECCEZIONE


E’ ufficiale la presenza di Tanti super ospiti per la terza edizione di Milano Danza Expo, e sopratutto di Eleonora Abbagnato. Ma anche Giuseppe Carbone, Anna Maria Prina, Beatrice Carbone, Mercedes Ruiz, Mauro Astolfi e tanti altri.
A Milano Danza Expo la possibilità di studiare e confrontarsi con i migliori professionisti del settore. Balletto di Milano, Spellbound Dance, Mercedes Ruiz compagnia Flamenca tra le compagnie ospiti.
Eleonora Abbagnato a Milano Danza Expo per consegnare il premio al “Miglior Giovane Talento”. La prèmiere danseuse dell’Opéra National De Paris è la madrina d’eccezione della terza edizione della Fiera Evento che potrà contare, nell’arco della tre giorni dedicata alla danza in programma dal25 al 27 novembre nei padiglioni del Parco Esposizioni Novegro (more info su www.milanodanzaexpo.it ), sulla partecipazione e la presenza dei principali Direttori dei più importanti Teatri, Accademie e Scuole, etoile,coreografi e ballerini.
Tanti i volti noti al grande pubblico, protagonisti del nostro teatro e delle più prestigiose istituzioni di settore nazionali ed internazionali, ma anche delle televisione e degli amatissimi talent show, tutti insieme a Milano Danza Expo per contribuire, con la qualità della loro esperienza e la professionalità che li ha sempre contraddistinti, a guidare i migliaia di giovanissimi danzatori della Fiera Evento al livello successivo. E’ questo l’obiettivo dichiarato dell’Expo della Danza che permetterà al professionista come all’appassionato di studiare,vivere a stretto contatto e persino misurarsi al cospetto del gotha della danza. Danzare di fronte ad Eleonora Abbagnato è una di queste eccezionali opportunità. La ballerina siciliana farà infatti parte della superlativa commissione di giuria del Concorso Ufficiale Tripudium Ballet al fianco di Giuseppe Carbone, già Direttore dei più grandi teatri italiani ed internazionali e Presidente della sezione Jazz e Contemporanea e Anna Maria Prina,danzatrice, coreografa, storica Direttrice della Scuola di ballo del Teatro alla Scala. In commissione anche l’etoile internazionale e magnifica icona della danza Made in Italy Elisabetta Terabust impegnata anche in un ciclo di workshop di danza classica, Mauro AstolfiSamuel Wuersten, Janet Soares e Alan Danielson. Confermata la presenza anche della Prima Ballerina della Scala, Beatrice Carbone e della stella del flamenco Mercedes Ruiz. Tra le compagnie il Balletto di Milano diretto da Carlo Pesta e la Spellbound Dance Company diretta da Mauro Astolfi…e molti, molti altri. Spazio anche alla Street Dance con Kris, Byron e Bruce Ykanji, alle danze dal mondo, al latinoamericano e al phisical theatre.
Ti aspettiamo a Milano Danza Expo, infoDANZA sarà presente con il suo staff!

sabato 8 ottobre 2011

FESTIVAL DE DANSE DE CANNES 22-27 NOV 2011


Dal 22 al 27 Novembre 2011 si svolgerà il Festival de Danse de Cannes diretto dal coreografo Belga Frédéric Flamand.
Il Festival ha come filo conduttore le nuove mitologie, quelle del corpo, dell'immagine e della tecnica.
In programma numerose compagnie di fama planetaria, tra cui: "La La La Human Steps" con New Work- coreograf. Edouard Lock, il Flamenco di Andres Marin, la coreografia Britannica di Hofesh Shechter, il coreografo Scozzese Michael Clark e il Ballet De Marseille in Moving Target coreografato da Frederic Flamand, un lavoro creato in collaborazione con gli architetti di New York, Elizabeth Diller e Ricardo Sconfidio.

per informazioni : Festival De Danse De Cannes

presentazione del Festival
Scarica il pdf

Sylvie Guillem, la divina di ghiaccio - Vittoria Ottolenghi


È senza dubbio la "diva" del balletto classico dei nostri giorni, l’unica al cui solo nome il pubblico accorra, pronto ad adorarne la bellezza, la tecnica virtuosistica abbagliante, la sovrana sicurezza in scena. Eppure, le manca qualcosa. E contro tanti che l’ammirano senza riserve, c’è chi mette l’accento sul rovescio della medaglia; come sempre accade, quando si tratta di divi.
Alla domanda: "Chi sono oggi la ballerina e il ballerino migliori del mondo?", i più rispondono: "Sylvie Guillem e Mikhail Baryshnikov". Curiosamente, proprio questi due artisti mi entrano da un occhio e mi escono dall’altro, senza lasciare traccia. Cercherò di spiegare, anche a me stessa, questa mia irragionevole indifferenza, se non addirittura animosità; nella consapevolezza che la colpa è probabilmente tutta mia.
Di Baryshnikov ho già parlato, anche su Balletto Oggi; e ne riparleremo magari un’altra volta. Per Sylvie Guillem, il mio problema viene da lontano. E cioé dal giorno in cui, tanti anni fa, arrivai in Bulgaria, come membro della giuria per l’Italia, al famoso Concorso di Varna giovani danzatori. Arrivai con qualche giorno di ritardo – e cioé quando erano già finite le prime eliminatorie. E subito l’amico André-Philippe Hersin, giurato francese per quell’anno, prima ancora di chiedermi come stavo, mi rovesciò addosso la sua travolgente, entusiasta certezza: la giovane candidata francese avrebbe vinto e stravinto, perché enormemente più brava e più bella di tutti.
Ahiahiai, il mio "rapporto" a distanza con Sylvie Guillem cominciava malissimo. Mi sentivo – sia pure amabilmente – oppressa e prevaricata da André Philippe e dalla force des choses. E così quando arrivò il giorno delle semifinali, cercai un altro giovane volto a cui guardare, e un’altra alta tecnica da esaltare. Pensai di parteggiare per Katherine Healy, un’americanina di 15 anni (che oggi è étoile del Balletto dell’Opera di Vienna). Era bruna, piccola e tondetta. Il contrario di Sylvie Guillem, bionda, alta, snella. La piccola Kathy saltava come un grillo e girava come una trottola, nelle invenzioni più virtuosistiche e acrobatiche del repertorio classico. Sylvie Guillem aveva scelto, invece, una variazione dal profumo più lirico che acrobatico: era regale, bellissima, distaccata. Troppo distaccata, mi dicevo, con qualche irritazione.
Al gran finale, mi pare, ci fu la terza tappa nel mio rapporto negativo con Sylvie Guillem: interpretò l’assolo La luna di Béjart, che tutti noi indentifichiamo con Luciana Savignano (per cui fu creato). La Savignano era una Luna insuperabile: tutto meno che distaccata. Era anzi impastata di furori segreti, sotto la gelida scorza lunare. Sylvie Guillem era, invece – mi dissi – soltanto gelida scorza. E sotto la scorza, nulla. Votai per Katherine Healy. Sylvie Guillem vinse a stragrande maggioranza, naturalmente, la Medaglia d’Oro.
La lealtà mi impose, comunque, pochi mesi dopo, di invitare Sylvie Guillem, oltre a Katherine Healy, alla "Maratona di danza" del Festival di Spoleto, che ho curato fino al 1996. C’erano, nella Maratona, un gran numero di "divi" internazionali, tra cui Rudolf Nureyev, Antonio Gades, Peter Schaufuss, Carla Fracci, Kevin MacKenzie, Ohad Naharin, Vladimir Derevianko, Elisabetta Terabust. Sylvie Guillem arrivò con Rudolf Nureyev, allora neo-direttore della compagnia dell’Opéra di Parigi, della quale lei già faceva parte. Nureyev seguì la sua prova con l’attenzione di un vero maestro: correggeva, mostrava, spiegava. Lei recepiva l’insegnamento di Nureyev con la stessa aria da regina sdegnosa, di dea gelida, che aveva a Varna. A me chiese, con piglio autoritario, di non collocarla, nel programma, dopo la Healy, ma prima. Mi lasciò di stucco, impaurita quasi, con quel suo tono che non ammetteva replica. Mi affrettai ad assecondarla. Danzò il passo a due del "Cigno Nero": bellissima, perfetta, fredda. Ma, mi dicevo, anche per legittimare la mia ostilità irritata, il Cigno Nero non deve essere freddo, col Principe, ma seducente e così colmo di passione, da eccitare anche i sassi. Fu applauditissima, da tutti, pubblico e critica, con mia buona pace.
Da allora la situazione "difficile", per me, si ripresentò in tante successive occasioni. Prima, nei vari spettacoli "Nureyev and friends": spettacoli un po’ frettolosi, forse, ma di alto livello tecnico. Il cast era sempre formidabile, con la presenza costante, oltre a quella di Sylvie Guillem, di Charles Jude, Isabelle Guérin, Manuel Legris (che allora, ci dissero, era il suo fidanzato). Una volta, ebbi anche la ventura di vederla con un altro gruppo di "Stelle dell’Opéra di Parigi", capeggiato da Patrick Dupond. Sylvie Guillem entusiasmò il pubblico con la variazione di Esmeralda, quella in cui leva più volte in alto, sopra la testa, il tamburello e lo percuote con il piede: così bella, così giovane, così acrobatica, così impeccabile. Nella mia ostilità – sempre più nascosta, sul piano ufficiale, in mezzo a tanto tripudio – mi vendicai pensando: "Dovrebbe praticare, più che la danza, la ginnastica artistica" (poi lessi, da qualche parte, che Sylvie Guillem proviene realmente dalla ginnastica artistica).
Ormai è irragiungibile: l’Inghilterra se l’è presa, come una gemma preziosa, per insediarla sul trono che fu di Margot Fonteyn. Che si può volere di più. Ma, per me, ohimé, fu l’ultima provocazione: com’è possibile che quel ghiacciolo perfetto, con la gamba levata in alto fino ai 180 gradi – e oltre, presumo, se volesse – vada a sostituire quel prodigio di grazia sorridente e di serena dolcezza, che fu Margot, una vera regina? E, in piena consapevolezza della mia miopia e della mia partigianeria, finii per ignorarla, per dimenticarla quasi, lasciandola lassù, agli Inglesi fedifraghi.
Ma rieccola, tenuta per la mano da Maurice Béjart alla fine di Boléro, fiero ed emozionato, come se Sylvie Guillem fosse sua figlia. Di quel Boléro non ricordo nulla, se non l’applauso universale, il rosso tiziano della sua capigliatura, i capelli lisci, la frangetta, il body rosso cupo, come un costume da bagno "Jantsen" degli anni Trenta, a un solo pezzo, e la muscolatura quasi mascolina. Non sono riuscita a rintuzzare, nel segreto dei miei pensieri, il commento più sleale e trasgressivo, a questa sua nuova immagine. E a chi mi chiedeva, dopo lo spettacolo: "Non è fantastica?" oppure "È divina, non trovi?" ho sempre risposto a bassa voce: "Sì certo", felice di non doverne scrivere il giorno dopo.
Ma adesso le cose si complicano: Sylvie Guillem sta per tornarmi davanti agli occhi, come coreografa e interprete principale diGiselle. I ballettofili perfetti già pregustano il meraviglioso evento. Io, col capo sotto la sabbia, come uno struzzo, cerco di non pensarci. Già me la vedo: bella, acrobatica, elegantissima, nel primo atto; pallida e fredda come la luna, e con le perfette punte d’acciaio, nel secondo. E già prevedo il suo trionfo, mentre io – incapace di incassare anche quest’altro colpo – me ne tornerò a casa con la coda tra le gambe, pensando alla Chauviré, alla Pontois, alla Fracci, alla Makarova, con clandestino rimpianto.



(BallettoOggi n°115 – Febbraio/Marzo 1999)

Sylvie Guillem

La prima Scuola di Danza San Benedetto del Tronto: BALLET MILO’ che solo dopo otto anni di attività ha già avviato una giovanissima promessa nel mondo della Danza.

La prima Scuola di Danza San Benedetto del Tronto: BALLET MILO’  che solo dopo otto anni di attività ha già avviato una giovanissima promessa nel mondo della Danza. Lea Calvaresi al 5° Anno alla scuola del Teatro dell'Opera di RomaQuesto è il merito dell’insegnante Maria Magliulo, da tanti apprezzata e conosciuta per il suo metodo inflessibile e severo di avvicinare tante giovanissime al mondo della professione di danzatore.  Allieva fin dall’età di 6 anni del Ballet Milò , e aspirante danzatrice Calvaresi Lea  è stata ben preparata dalla Sig. Inseg. Magliulo e guidata anche negli anni successivi è stata ammessa alla prestigiosa accademia di danza del Teatro dell’Opera di Roma.
Facciamo qualche domanda a Lea: “ Come è nata questa tua passione per il balletto?”
Lea “ Mi ricordo che principalmente è stata la musica che mi ha fatto desiderare di muovermi, e poi devo davvero tutto alla mia insegnante Maria che con amore , severità e tanti “urli”…. mi ha indirizzato nel modo giusto!! C’è il rischio di perdersi tra tante scuole inutili, e avendo Maria affianco a me ho trovato la possibilità di realizzare il mio sogno. Una volta mi trovavo ad un concorso e l’organizzatrice parlando con mia madre  le disse : sua figlia può fare la modella , ma mai sarà una ballerina. Mi ricordo ancora le ore e ore che La Mia Insegnante Maria parlò con mia madre e me. Ci ha rassicurate, umanamente è ineguagliabile. Io mi trovo qui grazie a lei! Ho dei ricordi stupendi, i saggi di Maria ti fanno sognare , ti fanno volare ed io ho avuto la possibilità di capire cosa voglio fare da grande.”
Sentiamo La Sig. Inseg. Magliulo,: cosa si ricorda di Lea : “ Che è stato faticoso quanto doveroso occuparmi di lei. Sai, la madre sognava per sua figlia un futuro ad Amici, la piccola svolazzava dandosi delle arie era pazza per le punte e poi grazie alla collaborazione e alla determinazione di tutte e 3 ce l’ho fatta: ad indicarle il percorso giusto idoneo alle sue capacità. Ne sono sempre stata convita che l’avrebbero presa. Devo dire grazie sopratutto a Milena Zullo (coreografa Balletto di Roma, insegnante Arte & Balletto Roma) che mi è stata vicina nell’avviare Lea all’accademia, ho avuto il suo supporto lungo tutto il percorso anzi, si è occupata anche lei in prima persona di curare gli studi di Lea. Ho avuto anch’io dei grandi Maestri ma in particolare Milena Zullo mi ha trasmesso un senso di lealtà e franchezza per il nostro mestiere , ovvio che posso sembrare dura, ma la danza è questa è per tutti ma a ciascuno il suo percorso. Non tutte mi diventeranno prime ballerine, ma se hai la possibilità bisogna iniziare prima possibile. Io sono felice per Lea , anche quest’anno è stata promossa e la sua avventura continua periodicamente incoraggio anche sua madre a non mollare e a tenere duro ,  poi quest’anno è stata scelta per un piccolo ruolo dal coreografo del Balletto di Roma Fabrizio Monteverde, Il suo primo contrattino, e i miei complimenti. A tutte le giovanissime che sognano di fare le ballerine vorrei dire che c’è un unico modo per diventarlo e non ci si può inventare nessuna scorciatoia: studio, precisione e passione!”
Sentiamo cosa pensa la mamma di Lea: “ Io sono di poche parole. Posso dire che i momenti soprattutto quelli più scoraggianti, tipo quando abbiamo fatto l’audizione la prima volta e non è passata, io e mia figlia abbiamo avuto Maria su cui poter contare. Ha seguito mia figlia con amore e dedizione, e insistendo ed aumentando il monte delle ore di studio Lea ce l’ha fatta. Ad oggi penso che Maria abbia avuto ragione sul talento di Lea, lo dimostra il fatto che frequenta l’Opera. Per Noi è stata una gran fortuna averla conosciuta e frequentato la scuola Ballet Milò, grazie!” 
L’insegnate Maria Magliulo ad oggi tiene tanti corsi nella sua Ballet Milò, alcune delle sue allieve lavorano presso la sua scuola, molte altre girovagano per corsi di teatro, ludici, ma una cosa è certa è una grande insegnante ti tira fuori la danza che è in te.  Attualmente è possibile studiare con Lei presso la Scuola di Danza Ballet Milò San Benedetto del Tronto via V. Monti 6/8

Lea Calvaresi e Direttrice del Ballet Milò Maria Magliulo

Lea Calvaresi

martedì 4 ottobre 2011

ATTORI-I-BALLERINI PER WEST END (LONDRA)

Cercasi attori- ballerini ( conoscenza di inglese)
Compagnia di musical sta' attualmente selezionando per spettacolo nel West End:

ATTORI-ATTRICI: 13-50 
BALLERINI-BALLERINE:13-40 
COMPARSE: 13-60 


Per un musical che debutterà una giornata del 2012 in un famoso teatro West End ( Londra). 
Il West End e' la zona del musical inglese, dove tutti i musical debuttano e dove ogni attore-ballerino inizia la propria carriera visto che si trova nel cuore di Londra. 

Cercasi attori-ballerini appassionati e professionali, no perditempo. Non e' previsto compenso ma naturalmente questa e' un'ottima vetrina per chi vuole trasformare la propria passione in carriera, per chi vuole ampliare il proprio curriculum, le proprie esperienze. 

Lo spettacolo debuttera' a fine 2012 con prove in Italia. Si richiede ottima conoscenza della lingua inglese per gli attori. 

COSTO DI PARTECIPAZIONE: Per i selezionati ci sara' un costo di partecipazione di 70 Euro, in piu' l'organizzazione aiutera' ogni partecipante ( e famiglia per i minorenni) nella scelta di voli e hotel per la notte. 

L'organizzazione invita a candidarsi scrivendo a : 


sabato 1 ottobre 2011

Luciana Savignano

Luciana Savignano nasce a Milano nel 1943. Figura carismatica e stella della danza italiana nel mondo, nonostante una formazione classica-accademica presso la Scuola di Ballo del Teatro alla Scala di Milano e il perfezionamento al Bolshoi di Mosca, sin dagli esordi si distingue per le sue particolarità e si rivela inimitata ed inimitabile in un percorso artistico assolutamente personale. Il viso affascinante ed enigmatico dai tratti orientaleggianti, il corpo sensuale e flessuoso dalle lunghe linee, ispirano celebri coreografi, primo fra tutti Mario Pistoni che la sceglie per interpretare il Mandarino Meraviglioso , balletto che la consacra al mondo coreutico.

Nel 1972 diventa prima ballerina alla Scala ed in questo periodo viene notata da Maurice Béjart che la invita nella compagnia "Du XXème siècle" dove interpreta la Nona Sinfonia; è l'inizio di un lungo e fertile connubio artistico: Béjart crea per lei "Leda e il Cigno", "Ce que l'amour me dit" con Jorge Donn, "La Luna", "Duo", "Romeo e Giulietta", "Buaki", "Il Bolero" di Ravel. Consolida e amplia il repertorio che va da "il Lago dei Cigni" alla "Bisbetica Domata" e "Cinderella".

Nel marzo 1994 Maurice Béjart crea per lei "La Voce" tratta da La Voix Humaine di Jean Cocteau. Sempre nel 1994 inizia una stretta collaborazione con Micha Van Hoecke: "A la memoire" (Mahler), "Carmina Burana" (Orff), "Orfeo" (Stravinsky).

Accanto a partners indimenticabili, collabora con i più importanti coreografi tra i quali Micha Van Hoecke con cui inizia un altro lungo sodalizio artistico che darà vita a A la memoire, Orfeo, Carmina Burana, Passage, L'oiseau de mon dernier amour e la produzione del Balletto di Milano Mandarino Meraviglioso di cui è protagonista con Denis Ganio.

Importante anche la collaborazione dal 1995 con Susanna Beltrami che per Lei crea Blu Diablo, La lupa, Jules e Jim, Tango di Luna, Il suo nome… Carmen.
Luciana Savignano con Susanna Beltrami fonda nel 1998 la Compagnia Pier Lombardo Danza.

Versatile e poliedrica Luciana Savignano è stata anche protagonista del lavoro di prosa L'hotel dei due mondi di Eric E. Schmitt.

Nel 2006 esce il libro "Savignano. Anomalia di una stella", scritto da Valeria Crippa, edito da Rizzoli.

Nel 2009 è giudice e insegnante nel programma tv "Academy", su Rai Due.

Scuola di Danza BALLET MILO' San Benedetto del Tronto: COSA DICONO DI NOI

Scuola di Danza BALLET MILO' San Benedetto del Tronto: COSA DICONO DI NOI: La vita in punta di piedi Maria Magliulo è una giovane ballerina classica, contemporanea e moderna, oltre che insegnante e coreografa, ma ...

AUDIZIONE CON Ismael Ivo



Arsenale della Danza
Centro di Formazione di Danza Contemporanea diretto da Ismael Ivo
Tema del progetto: L’arte del performer
Programma Master Class: gennaio – maggio 2012
 
Arsenale della Danza invita ballerini di danza contemporanea a un intenso processo fisico di ricerca e scambio con modalità di learning-by-doing. Cinque mesi (senza interruzione) di lezioni quotidiane con i migliori insegnanti, in uno spazio multifunzionale che facilita il dialogo con altre discipline artistiche quali la musica, il video, la fotografia, la drammaturgia, il multimediale e l’architettura.
 
Arsenale della Danza è un intenso processo di ricerca di una strada innovativa che faccia emergere l’espressione artistica individuale. Oltre al lavoro in studio, i danzatori saranno anche coinvolti in attività sul palcoscenico e in un evento finale presentato a Venezia.
 
Il progetto è aperto a candidati con una solida formazione e con una qualificata precedente esperienza che vogliano perfezionarsi nel campo della danza contemporanea professionale. Non è richiesta alcuna tassa di iscrizione.
 
DATE DELLE AUDIZIONI:
Vienna, ImpulsTanz, 6 agosto 2011
Deadline: 30 luglio 2011
 
Venezia, Teatro Piccolo Arsenale, 22 ottobre 2011
Deadline: 8 ottobre 2011
 
L’audizione consiste di:
  - una classe di balletto contemporaneo
  - improvvisazioni
  - un solo di 3 minuti (la musica, se necessaria, deve essere registrata su CD)
  - un colloquio.
 
Inviare la domanda allegando:
  - Curriculum vitae
  - Ritratto e foto intera del corpo
  - Lettera di motivazione
  - Video con un assolo di 3 minuti (indicate solo link a pagine web su cui sia possibile visionarli)

MARTHA GRAHAM - DANZA CONTEMPORANEA - MODERN

Da molti è considerata la madre della "modern dance", Martha Graham, ballerina e coreografa statunitense, ha influenzato la danza così come Picasso la pittura o Stravinsky la musica. 


Martha nasce a Pittsburgh, Pennsylvania, l'11 maggio 1894 in una famiglia agiata. La danza irrompe nella sua vita relativamente tardi, quando all'età di 16 anni, alla Mason Opera House di Los Angeles, assiste ad uno spettacolo della famosa ballerina Ruth St. Denis. Nel 1916 entra a far parte della compagnia Denishawn, fondata proprio dalla St. Denis e dal marito Ted Shawn e il successo non tarda ad arrivare. Nel 1920 è protagonista di "Xochital", un balletto scritto appositamente per lei da Sahwn. Grazie ad una performance intensa ed emozionante, Martha guadagna il consenso di pubblico e critica. Dopo otto anni lascia la Denishawn School per unirsi al vaudeville del Greenwich Village Follies e il 18 aprile 1923 debutta a New York, ballando su composizioni di Scriabin, Debussy, e Rasel. Il successo ottenuto nel corpo di ballo dei coniugi Denis e Shawn le permette di dedicarsi, negli anni successivi, alle sperimentazioni che faranno della Graham una delle più grandi ballerine del ventesimo secolo. Nella grande mela, infatti, è finalmente libera di organizzare e dirigere le coreografie dei suoi balletti. Insegnante di danza alla Eastman School of Music, Martha ha completo controllo sull'organizzazione dei corsi e dei programmi di studio, nonché la possibilità di sperimentare con i suoi studenti migliori. Nel 1926, spinta dalla voglia di diffondere la sua arte, Martha Graham fonda a New York l'omonima Dance Company. Una delle prime opere della Dance Company è "Frontier" (1935), la cui scenografia è affidata allo scultore Isamu Noguchi e le musiche sono del compositore Louis Horst, due uomini che influenzeranno fortemente la sua crescita artistica. Subito dopo "Frontier", alla Dance Company si unisce il giovane ballerino Erick Hawkins, che la Graham sposa nel 1948. Nonostante la breve durata del matrimonio, Hawkins rimarrà con la compagnia per dieci anni, ballando in molte delle opere importanti. Gli anni '30 sono per la coreografa contraddistinti da una forte spinta creativa, in cui la sua arte va sempre più affinandosi, tanto da rivoluzionare la nozione tradizionale di balletto. Rifacendosi ai miti primitivi, la Graham considera la danza unico linguaggio spontaneo, capace di comunicare le emozioni umane in tutta la loro immediatezza. Attraverso movimenti sciolti e convulsi, l'uomo può finalmente esprimersi liberamente, rompendo le catene di una società univocamente fondata sulla verbalità. La danza diventa una vera e propria arte corporea che si distacca dalla lunga tradizione accademica del balletto classico, da sempre subordinato alla musica e al testo. In questo modo la danza diviene la sola espressione artistica in grado di recuperare la dimensione originaria della natura e dell'esistenza umana. Attraverso la danza l'uomo può esprimere la sue emozioni, liberando il corpo da vincoli e tabù che la società ha generato nei secoli. Nelle sue sperimentazioni, la Graham libera i corpi dei ballerini. Le sue coreografie sono volte a riscoprire quello che il corpo può fare. Così i ballerini non sono più costretti a adattare la propria fisionomia alle sclerotiche posture della tradizione classica, al contrario, è la "modern dance" ad adattarsi alla conformità fisica e alle caratteristiche dei singoli danzatori. La tecnica sviluppata dalla Graham nel corso degli anni è essenzialmente basata sulla respirazione, sul movimento istintivo degli interpreti e su un rapporto con il suolo. Infatti, la grande coreografa statunitense abbandona la tradizionale scarpetta a punta. Nelle sue performance e nei suoi insegnamenti, si predilige il contatto dei piedi nudi con le tavole del palcoscenico, al fine di ritrovare un contatto più profondo e immediato con la terra. Nel dopoguerra, il teatro-danza della Graham si rivolge al mito e alla ricerca di personaggi emblematici che possano esprimere le motivazioni profonde dell'agire umano in determinate situazioni. In questo modo il ballo ha funzione catartica, offrendo allo spettatore una sorta di analisi interiore, capace di rendere visibile inquietudini e sofferenze scaturite dalla Seconda Guerra Mondiale. In quest'ottica molti critici considerano "Seraphic Dialogue" (1955) il capolavoro della Graham. E' un poderoso balletto, capace di rappresentare attraverso il movimento del corpo la complicata storia di Giovanna D'ArcoMartha Graham balla fino all'età di 76 anni e come afferma nella sua biografia ufficiale "Bloody Memory": "L'ultima volta che ho ballato era in Cortege of Eagles [...] non avevo programmato di smettere in quell'occasione. Ma fu una decisione terribile che dovetti prendere". Negli anni '60 e '70 continua a coreografare balletti (del 1973 sono "Lucifer" e "The Scarlet Letter" composti per Rudolf Nureyev e Margpot Fonteyn), ma sono per lo più anni bui, contrassegnati da depressione e abuso di alcool. Nel 1984 riceve la Legione d'Onore da parte del governo francese. Muore il giorno 1 aprile 1991, mentre sta lavorando ad un balletto per i Giochi Olimpici di Barcellona.

DANZA, TEATRO, MUSICAL, INFO 3277485062, BALLET MILO', San Benedetto del tronto, via Monti, 6

San benedetto del tronto scuola di danza grottammare danza classica moderna                               Direzione artistica Maria Magliulo...