Le Danze Orientali
da sapere un pò quà e un pò là.......curiosità!
Attraverso i movimenti coreografici e incantatori delle braccia che accompagnano i passi egiziani, tunisini, si scoprono allegramente le risorse e le potenzialità espressive del movimento di un corpo che spesso, nelle nostre civiltà, è vissuto esclusivamente all'insegna del bello e statuario.
In questo modo, nel flusso sempre più morbido del movimento (fino ad ondeggiare come in un liquido!), trovano spazio le emozioni.La riscoperta del linguaggio del movimento consente di immaginare facilmente i vantaggi psicologici della danza orientale che, in tutti quei casi in cui il corpo è vissuto come un problema può, pur senza sostituire ed escludere un opportuno trattamento psicoterapeutico ed eventualmente medico, aiutare a far pace con il proprio corpo e ad accettare la propria femminilità.
Ali di Iside, usate per coreografie scenografiche |
Il gioco con il velo tipico della danza orientale, denominata per questo dei sette veli, consente un'esperienza che in danzaterapia viene creata con l'utilizzo di stoffe di raso o di velluto allo scopo di far risperimentare la sensorialità, facendo rivivere il piacere delle carezze attraverso il contatto con i tessuti utilizzati e riattivando l'esperienza avvolgente di contenimento che permette di sperimentare quasi una seconda pelle.Lo spazio personale in questa danza non conosce limiti di sperimentazione se non quelli della condivisione, come spesso avviene, del cerchio che rappresenta il contesto in cui frequentemente si svolgono le lezioni di danza orientale.Un altro momento del ciclo di vita in cui il gruppo di danza del ventre può diventare un gruppo importante psicologicamente è quello della gravi-danza; in tale momento esso infatti si presta per la condivisione di un altro aspetto peculiare della femminilità: la generatività. Attraverso la sperimentazione di movimenti morbidi, lenti e dolci, le future mamme entrano in contatto con i propri figli cominciando a cullarli con i loro movimenti che, allo stesso tempo, rendono più elastici alcuni muscoli coinvolti nel parto.
In questo modo si possono consolidare le basi della relazione madre-bambino e, allo stesso tempo, la danza del ventre può essere cominciata a pensare dalle gestanti come una risorsa per rimettersi in forma allegramente dopo il lieto evento.
Questo può tornare utile per affrontare le difficoltà che possono nascere nel rapporto con il proprio corpo cambiato dalla gestazione, contribuendo a prevenire uno degli aspetti cognitivi che sembra contraddistinguere l'autopercezione corporea nella depressione post-partum.Attraverso la musica e la danza orientale, la creatività ritrova un suo spazio dove la ragione si concilia con la passione. Questo aspetto benefico, legato ad una vera e propria forma di espressività artistica, è stato il motivo per cui una la danza del ventre è stata anche definita danza della poesia.
Questo può tornare utile per affrontare le difficoltà che possono nascere nel rapporto con il proprio corpo cambiato dalla gestazione, contribuendo a prevenire uno degli aspetti cognitivi che sembra contraddistinguere l'autopercezione corporea nella depressione post-partum.Attraverso la musica e la danza orientale, la creatività ritrova un suo spazio dove la ragione si concilia con la passione. Questo aspetto benefico, legato ad una vera e propria forma di espressività artistica, è stato il motivo per cui una la danza del ventre è stata anche definita danza della poesia.
Ne conseguono emozioni positive e sentimenti salutari come serenità, gioia, senso di fiducia nelle proprie abilità e intimità con se stessi, che dipingono di nuova luce persino i volti delle esordienti che decidono di sperimentare le prime lezioni di danza orientale. Forse sono proprio espressioni come queste che, catturate sui volti delle danzatrici orientali, hanno generato nuove denominazioni di questa disciplina nota anche come danza della felicità.
Il gesto: il movimento delle mani parla, può raccontare storie, può allontanare, avvicinare, abbracciare, rifiutare, pregare… non essendo accompagnato dalla parola, come ad esempio nel teatro, il gesto può essere compreso solamente con molta attenzione e conoscenza................
Lo sguardo: anche gli occhi comunicano, ma a differenza del gesto lo fanno solamente in modo implicito. Si dice che gli occhi siano lo specchio dell’anima, quanto più stai bene con te stessa, tanto più questo linguaggio si fa intenso e luminoso. Tanto più riesci ad utilizzarlo nella tua danza senza filtri, schemi o artifizi................
Il corpo: il corpo è lo strumento attraverso il quale possiamo esprimere noi stesse...............
Il vestito: l’abito è lo strumento attraverso il quale possiamo mettere in maggiore evidenza la danza nel suo complesso di movimenti, forme e colori e nel caso di stile popolare far conoscere la cultura di quella determinata gente o popolazione. Fai una ricerca breve su come sta cambiando la moda nell’ambito della danza del ventre................
Il trucco: il trucco ha la funzione di dare maggiore forza espressiva l nostro corpo, può rientrare anch’esso nella campo della comunicazione!..............
Il contenuto: forse per te questa voce è nuova… il contenuto è l’essenza della comunicazione, ovvero, cosa ti sta raccontando questa danza..............