NABUCCO 2011 |
Il Teatro dell'Opera di Roma guarda ai suoi spettatori con un occhio attento: l'apertura della conferenza stampa inaugurale al pubblico, compreso l'omaggio della guida cartacea alla prossima Stagione 2012-2013 ed il libro su Verdi a Roma, insieme all'anticipazione degli spettacoli alle 20, faciliteranno sicuramente la fruizione del primo teatro di Roma nonostante il caos ed il trasporto pubblico troppo spesso in tilt e poco funzionale. Inoltre la Stagione che si inaugura con Riccardo Muti e Simon Boccanegra il 27 novembre si presenta di sicuro rispetto, omaggiando oltre al caposaldo verdiano di cui ricorre il bicentenario della nascita, l'altro, ossia il coevo Wagner con la suaopera “romana”, Rienzi.
La serie di spettacoli che presenta il Teatro dell'Opera di Roma non lascia a desiderare, diciamolo subito: da Il naso di Šostakovič – allestimento dell'Opera di Zurigo - a gennaio 2013 con la regia di Peter Stein ed un giovane direttore argentino, Alejo Perez, che tanto per dirne una ha diretto la Gewandhaus ed il Teatro dell'Opera di Lipsia, fino al Samson et Daliladi Camille Saint-Saëns ad aprile, che mancava da decenni a Roma e con il Maestro svizzeroCharles Dutoit, celebre per le sue direzioni di Ravel ed attualmente alla conduzione dellaLondon's Royal Philharmonic Orchestra. Quest'ultima grand opéra è inoltre in nuovo allestimento con Carlus Padrissa della Fura dels Baus, la celebre Olga Borodina nel primo cast ed Ekaterina Semenchuk nel secondo – quest'ultima prima voce nella prossima La Gioconda all'Opera di Roma dal 23 ottobre per la stagione in corso – e che ho ascoltato lo scorso gennaio a Santa Cecilia per la battaglia con i teutonici della Nevskij di Prokofiev inoltre diretta quest'estate da Temirkanov a Caracalla.
Il grand-opéra di Wagner basato sulla storia di Cola di Rienzo – di cui ricorrono i 700 anni dalla nascita nel 1313 - ed il suo progetto di Repubblica romana basata sull'autonomia e con propri ordinamenti e risorse, sarà presentato in primavera maggio. Rienzi. L'ultimo dei tribuni – purtroppo decapitato del balletto di cui lamentiamo il taglio - é diretto da Stefan Soltesz, che lo scorso ottobre ha brillato con Elektra di Strauss qui all'Opera di Roma dopo esser stato a Salisburgo.
Per Verdi il discorso è a parte: con ben tre opere in cartellone tutte dirette da Riccardo Muti, - Direttore Onorario a Vita del Teatro dell'Opera di Roma -, ed esattamente:Simon Boccanegra che apre la stagione il 27 novembre con ben sette rappresentazioni; I due Foscari a Roma in marzo e poi a San Pietroburgo in tournée; Nabucodonosor in luglio alleTerme di Caracalla ed il 29, 30 agosto ed il primo settembre al Salzburger Festspiele . Una scelta di opere come Simon Boccanegra e I due Foscari, che non sono spesso rappresentate: la prima con Adrian Noble alla regia, celebre per aver diretto la Royal Shakespeare Company e per le sue regie cinematografiche, si trova assieme alla coppia di Oscar nostrani per le scene e l'arredo Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo. I due Foscari, da Byron, si arricchirà di uno dei più noti registi ed indagatori dell'oscurità, il monachense Werner Herzog, per un intrigo veneziano (ricordiamo il suo Nosferatu del 1971 di cui tremebonda è la scena della peste in laguna al passaggio del “non-morto”, questa la traduzione esatta) all'apice della tragedia verdiana. Nabucodonosor torna con Jean-Paul Scarpitta alla regia nell'allestimento glorioso dello scorso anno.
A giugno Donizetti sarà presente con il Don Pasquale diretto da Bruno Campanella e con la regia di Ruggero Cappuccio: in coppia lo scorso anno hanno firmato qui a Roma un delizioso L'elisir d'amore, mentre Cappuccio ha anche curato la regia per La battaglia di Legnano ed Il Barbiere di Siviglia nella primavera di quest'anno.
Benjamin Britten torna a Roma con la parabola per una rappresentazione in chiesa Curlew River a festeggiare il centenario della nascita (1913): lo spettacolo si terrà nell'unica serata del 27 giugno 2012 nella Basilica di Santa Maria in Aracoeli diretta da James Conlon e con la regia di Mario Martone. Conlon lo abbiamo visto proprio quest'anno in giugno con un altro felice successo di Britten da Shakespeare, A Midsummer Night's Dream.
Ad ottobre 2013 si chiuderà la stagione con Turandot di Puccini nell'allestimento dell'Opera di San Francisco e della Lyric Opera di Chicago, con Pinchas Steinberg alla direzione – nel 2011 ha qui diretto La Battaglia di Legnano e l'anno scorso Madama Butterfly – eDavid Hockney per le scene di sicuro effetto visivo.
Per quanto riguarda il balletto le riproposte classiche sono: a dicembre il Don Chisciottedi Minkus con la coreografia di Petipa ripreso da Messirer; Giselle in febbraio con lacoreografia di Patrice Bart da Jean Coralli e Jules Perrot, e con la stella ucraina del Bolshoi Svetlana Zakharova; alla fine di maggio e gli inizi di giugno, La Sylphide con lacoreografia di Erik Bruhn ripresa da Maina Gielgud; tra fine settembre e ottobre 2013, l'inquietante Coppélia dal racconto di Hoffmann Der Sandmann (L'uomo della sabbia, 1816) con le musiche di Delibes, coreografia di Roland Petit ripresa da Luigi Bonino e le scene e i costumi di Ezio Frigerio.
Ad aprile 2013 Notes de la nuit, il nuovo spettacolo in tre episodi con Aria Tango, con la coreografia di Micha Van Hoecke, Direttore del Corpo di Ballo del Teatro dell'Opera di Roma, e le musiche di Luis Bacalov. Gli altri due quadri sono la nuova creazione del Quartetto con la coreografia di Francesco Nappa e le musiche di Glass e Reich, e la conosciuta In the nightcon musiche di Chopin e coreografia di Jerome Robbins. Sulle punte i due primi ballerini italiani dell'Opéra di Parigi: Eleonora Abbagnato e Alessio Carbone.
Pubblicato in:
GN45 Anno IV 1° ottobre 2012
Articolo di:
Livia Bidoli